NOVARA IN RETE: "Studio di fattibilità per la definizione
della Rete Ecologica in Provincia di Novara"

Aree - Sorgenti di biodiversità

Per individuare le aree maggiormente ricche di biodiversità, e che quindi possano fungere da aree sorgente, si è proceduto con l’approccio expert based già utilizzato in Lombardia (Bogliani et al, 2007).
Tale approccio prevede la partecipazione di un team di esperti di differenti gruppi animali e vegetali che in base alla loro esperienza e ai dati in proprio possesso identificano le aree ritenute importanti per quel dato gruppo.
Successivamente le aree identificate dai differenti gruppi di ricercatori vengono sovrapposte per definire, tramite un’analisi, il numero di gruppi per cui una data area è risultata importante, le Aree sorgenti per la biodiversità.
Questo approccio porta numerosi vantaggi: esso fornisce, infatti, indicazioni aggiornate e già sintetizzate dagli esperti, portando così ad un risultato in tempi brevi e con un notevole contenimento dei costi rispetto alla creazione ex novo di un modello o alla necessità di raccogliere una grande mole di dati.
Non va sottovalutato, inoltre, che tale metodo offre un’occasione unica di networking (rete di lavoro) tra esperti di differenti discipline naturalistiche che permette, grazie allo scambio di informazioni e esperienze, una visione di insieme che non è possibile raggiungere singolarmente.
Il tavolo degli esperti per l'individuazione delle aree prioritarie per la biodiversità della provincia di Novara si è tenuto il 23 marzo 2013, a Novara, e ha visto la partecipazione di 26 esperti suddivisi in gruppi tematici secondo i taxa di interesse. I risultati dei lavori per l’individuazione delle aree per la biodiversità sono descritti nella relazione Rete ecologica della provincia di Novara: Aree prioritarie per la biodiversità.
In questo progetto è stato associato un lavoro di modellistica grazie all’esperienza di ARPA Piemonte, che si occupa da alcuni anni dell’applicazione e dell’implementazione dei modelli in ambiente GIS finalizzata alla definizione della rete ecologica. Partendo dal modello già sviluppato dall'agenzia per valutare l'idoneità faunistica (modello BIOMOD) si sono integrate le aree individuate dagli esperti con le aree identificate dallo strumento informatico, arrivando così alla definizione delle Aree sorgenti per la biodiversità.
Per ogni area è stata redatta una scheda in cui sono evidenziate le specie di riferimento, il ruolo nella rete e le principali criticità che potrebbero comprometterne il corretto funzionamento.